VINCENT VAN GOGH: UNA MOSTRA, 3 CURIOSITA’ E UNA CRIME STORY

VINCENT VAN GOGH: UNA MOSTRA, 3 CURIOSITA’ E UNA CRIME STORY

by Verardi Art Advisor, 26 September 2023

Vincent Van Gogh è uno degli artisti più amati e riprodotti dell’intera storia dell’arte e il Museo Mudec ha appena inaugurato una grande mostra dedicata al suo lavoro ma, forse, ci sono alcune cose che non sapete su di lui e che vi aiuteranno ad apprezzare di più, o nuovamente, il suo magnifico talento.

 

  1. Meglio Tardi che Mai

Il piccolo Vincent sognava di fare il predicatore, proprio come suo padre, e rincorse il suo sogno fino all’età di 27 anni, quando tra progressivi fallimenti decise di ripiegare sulla pittura. Ma quando il talento è così prorompente non c’è sogno di bambino in grado di fermarlo: Van Gogh realizzò tutti i suoi capolavori (più di novecento, senza contare disegni e tecniche minori) nei soli 10 anni di vita che gli sarebbero rimasti.

 

  1. Uno dei Numerosi Vantaggi della Globalizzazione

La profonda ammirazione di Van Gogh per i maestri della pittura olandese e per le opere realiste di Millet è ben nota ma, per Vincent, la vera folgorazione è arrivata con la diffusione in Europa delle prime xilografie giapponesi. Van Gogh adorava come gli artisti giapponesi riuscissero a rappresentare paesaggi o scene di vita quotidiana, utilizzando un’armonia nuova, prospettive ardite e composizioni libere dal vincolo della simmetria. Vincent introdurrà questa nuova estetica fin da subito, come cifra rivoluzionaria, in tutti i suoi capolavori.

 

  1. Il Giallo Cromo

Una sorta di firma pittorica, una precisa sfumatura di giallo molto amata da Van Gogh e resa celebre ne I Girasoli e La Camera di Vincent ad Arles. Doveva essere molto più brillante quando l’artista progettò i quadri. Il colore è caratterizzato da un pigmento instabile che con il tempo tende a sbiadire e virare verso il marrone. Purtroppo, non è possibile recuperare la brillantezza originaria senza danneggiare i dipinti in maniera irreversibile.

… e se non si Fosse Trattato di un Suicidio?!?

In una biografia del 2011, gli autori, Naifeh e White Smith, sostengono che il suicidio fosse stato la risposta più semplice e superficiale per la tragica morte dell’artista. Attraverso una vera e propria indagine, i due autori affermano che Vincent sia stato vittima di un omicidio colposo, risultato di una serata di bevute finita male o di un atto di bullismo. Le ferite non sarebbero compatibili con uno sparo auto-inflitto e la famosa frase pronunciata da Van Gogh in punto di morte: Non accuso nessuno… sono io che volevo uccidermi. non sarebbe altro che il perdono per gli assassini, che hanno posto fine alla vita di un artista travagliato e in balia di un’emotività, tanto oscura quanto artisticamente ineguagliabile.

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